Nell’agosto del 2020 la Biblioteca Nazionale Universitaria ha deciso di valorizzare un corpus di libri conservati nei propri magazzini in 1046 scatole forate, recuperando circa 17.000 volumi e 11.000 opuscoli, di cui la maggior parte antichi e di interesse culturale, per un totale di 556 metri lineari di opere provenienti da tutto il mondo e legate in modo prevalente alle numerose donazioni ricevute dalla Biblioteca all’indomani del terribile incendio del 1904.
Il trasferimento del materiale in nuovi locali ha dato così avvio a un progetto integrato di conservazione, tutela e valorizzazione attraverso la spolveratura di ogni pezzo e il condizionamento degli esemplari più fragili in appositi folder conservativi, l’inventariazione e la catalogazione dei volumi, lo studio delle opere principali e delle dinamiche sottese alle
donazioni in partnership con gli istituti universitari; la realizzazione di una mostra specifica e la creazione di un portale ove sia possibile sfogliare i libri virtualmente, favorendo una fruizione quanto più ampia e trasversale possibile di ogni opera. Inoltre, sono stati realizzati seminari di formazione in collaborazione con l’Università di Torino (Corso di laurea di Biblioteconomia e Archivistica) e con il Dipartimento di italianistica dell’Università di Brno, inerenti al progetto e a una sua promozione tra i giovani studiosi.
Dopo due anni di attività, che hanno portato all’inventariazione completa di tutto il materiale librario e alla catalogazione di diverse migliaia di risorse sul Sistema Bibliotecario Nazionale, è quindi possibile schematizzare le provenienze dei volumi come segue:
- patrimonio della Biblioteca prima dell’incendio del 1904 e dotato di una collocazione nelle sale di via Po (di cui è stato ritrovato parte dell’inventario topografico) e in alcuni casi di un numero di inventario;
- patrimonio della Biblioteca prima del 1904 afferenti a specifici gruppi di provenienza (ad esempio quelli donati da Giacinto Pacchiotti e quelli giunti con la soppressione di diversi enti ecclesiastici), mai schedati, inventariati e timbrati;
- volumi giunti in dono a seguito dell’incendio del 1904;
- opere donate nei decenni successivi all’incendio del 1904 non in relazione al catastrofico evento;
- libri privi di indicazioni certe.
L’identificazione delle singole provenienze è stata realizzata tramite l’analisi di timbri, note di possesso ed etichette che nel corso dei secoli si sono sovrapposti sulle pagine e sulle legature dei libri. Tali riferimenti sono poi stati confrontati e analizzati in relazione agli atti conservati presso l’Archivio Storico della Biblioteca circa le donazioni occorse negli anni, quale ulteriore riprova delle ipotesi avanzate. E così i segni presenti sui libri sono diventati tracce da seguire, nonché il fulcro di un metodo di ricerca basato su dati oggettivi che potessero rivelare le relazioni sottese tra le singole opere e l’insieme.